domenica 26 maggio 2013

                       Come scrivere una lettera formale


1.Come primo passo si scrive il nome del mittente o fuori dalla busta oppure in alto a destra o sinistra.

2.Successivamente si inserisce il nome del destinatario al di sotto del mittente o nella parte frontale della busta.

3.Si inserisce la data in alto a destra

4.si scrive una piccola introduzione seguita dal corpo centrale e le conclusioni.

5. in basso a destra vi è la firma.












Nella parte frontale della busta, in alto a destra si inserisce il francobollo (o i francobolli in base al peso della busta) e il destinatario.



Nella parte posteriore invece, dove si chiude la busta, si scrive il nome del mittente, con indirizzo, citta e CAP.



domenica 19 maggio 2013


                               Gli "antenati" della lettera

Come già accennato, le prime forme di lettera si ebbero nel 3000 a.C. con i Sumeri e le loro tavolette di argilla, che erano principalmente di carattere mercantile.




Sempre nello stesso periodo, in Egitto le tavolette d'argilla erano invece sostituite con i papiri. Si passò così dall'incisione su tavolette di argilla o terracotta alla scrittura con inchiostro carta e penna.

Per sostituire il papiro, che gli egizi smisero di esportare per la concorrenza culturale del sovrano egiziano Tolomeo V e il re di Pergamo Eumene II, proprio quest'ultimo decide di iniziare a lavorare le pelli di vitello, capra e pecora per la creazione della "pergamena"; purtroppo non ebbe molto successo e si continuò a utilizzare il papiro. Solo dopo l'Impero romano e l'inizio del medioevo venne sostituito il papiro. Nel 1200, insieme al papiro, vi era anche la "olla" di piombo che autenticava le lettere ufficiali dei papi e dei sovrani.

Durante fine Cinquecento e agli inizi dell'Ottocento, il papiro venne sostituito con la carta e in particolare dal plico , un foglio di carta piegato, sigillato e inviato senza una busta.
Con l'avvento della carta si iniziò ad organizzare i servizi di posta a cura di Francesco Tasso che servivano principalmente all'alta borghesia per gestire gli affari commerciali anche con luoghi distanti.



Tra il XVII e il XVIII secolo, inizia a svilupparsi l'abitudine di inserire la lettera in una busta e di chiuderla con un sigillo di ceralacca, differente  da famiglia a famiglia. Le parole latine pian piano spariscono per lasciar posto alla lingua nazionale ed ai vari dialetti.



Tra l'Ottocento e il Novecento ci furono notevoli cambiamenti: con la riforma di Rowland Hill, la carta era sostituita da fogli ancor più sottili chiamati veline e si iniziarono ad usare i francobolli per la spedizione. Le lettere divengono il mezzo di comunicazione più diffuso di massa; Con l'alfabetizzazione anche i militari potevano inviare lettere ai propri familiari durante le battaglie.








lunedì 6 maggio 2013

         DAI GRAFFITI ALLA SCRITTURA ALFABETICA


Con il passare dei millenni, si passò dal dipingere e incidere sui muri o pareti allo scrivere e disegnare su tavolette: si parla adesso di "pittura cuneiforme", ovvero i simboli prendono forme puramente geometriche.


La qualità della vita continuava sempre di più a migliorare e, pian piano, si svilupparono le prime civiltà. Nella valle del Nilo, tra il Tigri e l'Eufrate, nella cosiddetta "Mezzaluna fertile", i primi popoli più evoluti (i Sumeri, gli Egizi e gli Assiro-Babilonesi), con il loro progresso nell'agricoltura e nella società, misero le basi per la nascita della città e proprio in questo ambito, l'uomo sentiva il bisogno di trovare una maniera semplice e innovativa per elaborare simboli con lo scopo di comunicare con gli altri.


I primi ad utilizzare questo tipo di scrittura furono i Sumeri circa nel 4000 a.C. Il materiale principale di cui erano costituite le tavolette su cui scrivevano era l'argilla, elemento abbondante situato soprattutto nelle aree alluvionali e vicino ai fiumi e di conseguenza molto economico.


La tavoletta era composta internamente da uno strato di argilla cotto ed esternamente da un piccolo strato di argilla fresco così da poter essere inciso il simbolo più facilmente grazie all'utilizzo di uno stilo, asticella di osso o metallo, che aveva una parte appuntita per incidere e l'altra più larga per cancellare.





Le incisioni avevano una forma piramidale e appuntita che portano alla mente a dei chiodino o a dei "cunei" (per questo il termine cuneiformi). I segni di questo tipo di scrittura vengono chiamati "glifi" e all'inizio erano più di mille; ogni disegno rappresentava quindi un simbolo : per esempio il disegno del sole rappresentava il giorno e quello della luna la notte. Con il passare degli anni questi simboli diminuivano e gli unici a doverli imparare tutti erano gli scribi.

Però questo tipo di scrittura aveva una pecca: per rappresentare tutti i concetti bisognava utilizzare moltissimi simboli che non tutti erano in grado di apprendere per il grande numero. Così si cercò di creare un nuovo metodo di comunicazione tramite la rappresentazione di fonemi attraverso simboli astratti: iniziò così l'era della "scrittura alfabetica".


 Uno dei primi alfabeti fonetici (e forse il più importante) è quello fenicio.
I Fenici erano un popolo insediatosi lungo le coste del mediterraneo(nell'attuale libano).
L'alfabeto fu scritto intorno al II millennio a.C., comprende 22 simboli e molto probabilmente prende spunto dai geroglifici egizi, simboli e disegni che rappresentavano cose e concetti e , a differenza dei Sumeri, gli egizi utilizzavano il papiro come supporto di scrittura, ricavato dalla corteccia di un alto fusto, e il primo prototipo di pena e inchiostro, costituiti rispettivamente dalla lavorazione del gambo di un giunco e l'altro da una miscela di acqua, inchiostro e colla.

Il modo di comunicare diventava sempre più innovativo, facile per tutte le persone, dai grandi ai piccini e utile per il commercio, eventi religiosi e celebrativi.