I "GIORNALI" DEL PALEOLITICO
Uno dei primi metodi per comunicare furono proprio i Graffiti. Il termine Graffito deriva dal latino graphium (scrittura) e prende l'etimologia dal greco graphèin γράφειν che vuol dire dipingere, disegnare, scrivere.
I primi graffiti risalgono a circa 37.000 anni fa, durante l'era del Paleolitico Superiore, con cui uomini, donne e bambini, attraverso uno strumento accuminato e appuntito, ritraevano scene di caccia, animali, donne, genitali femminili e maschili, scene della vita spirituale, ma specialmente il primo oggetto rappresentato è l'impronta della mano.
I soggetti dei graffiti variano, però, da zona a zona, ma legate tutte da un filo religioso e magico; le incisioni venivano utilizate soprattutto per riti propiziatori, tanto che gli artisti erano considerati colui che, con i suoi poteri, faceva da tramite tra l'uomo e le divinità.
Soggetto quasi esclusivo di questo mezzo di comunicazione è l'animale: cavalli, bisonti, cervi, daini che sono rappresentati spesso durante la caccia con alcuni colpi di frecce o pietre.
Si pensa che queste scene venivano dipinte prima della caccia per esprimere la cattura dello spirito dell'animale.
I graffiti vengono comunque considerati uno dei primi modi di comunicare ed esprimersi dell'uomo prima dell'invenzione della scrittura e di un vero e proprio linguaggio. Sono tutt'ora in fase di studio perché, molti ancora, non sono ben decifrabili ed è ancora difficile dare un significato preciso ad ognuno.
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